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Intolleranza al lattosio: sintomi, dieta e rimedi naturali

Intolleranza al lattosio: sintomi, dieta e rimedi naturali

Gonfiore intestinale, diarrea e cattiva digestione sono solo alcuni dei sintomi indotti dall’intolleranza al lattosio, un problema piuttosto comune nell’uomo adulto, e che sembra coinvolgere più di tutte la razza caucasica.

C’è chi soffre di intolleranza lieve, e chi presenta sintomatologie invalidanti a tal punto da trovarsi in difficoltà nello svolgimento delle normali mansioni quotidiane. Quello che, però, importa è comprendere i danni a lungo termine prodotti sul nostro organismo, soprattutto in relazione a manifestazioni infiammatorie e permeabilità intestinale, patologie spesso tra loro correlate.

La soluzione mira al ripristino della normale funzionalità intestinale, da cui dipende l’efficienza del sistema immunitario e la salute dell’intero organismo.

Ecco perché un approccio dietetico specifico, basato sull’eliminazione di tutti gli alimenti contenenti lattosio, un aumento di nutrienti specifici in grado di rafforzare l’intestino, nonché l’assunzione di integratori alimentari appositamente sviluppati per ottimizzare la funzionalità intestinale, possono aiutarci a ritrovare il benessere perduto nel breve o medio arco di tempo, a seconda dello stato di salute iniziale individuale e del danno prodotto.

Cos’è il lattosio e perché si è intolleranti

Chimicamente riconosciuto come oligosaccaride-disaccaride, il lattosio è uno zucchero rilasciato dalla ghiandola mammaria dei mammiferi. Composto da due monosaccaridi, glucosio e galattosio, è tipico del latte e dei suoi derivati.

Un litro di latte vaccino, ad esempio, può contenere circa 50 g di lattosio. Dosi che diminuiscono nello yogurt e nei formaggi freschi, e si azzerano nei formaggi stagionati a pasta dura. Il lattosio, inoltre, può essere aggiunto nella preparazione di molti alimenti sia fresco (conservato o diversamente lavorato) che come additivo. Questo avviene soprattutto a livello industriale. Ecco perché spesso lo si rintraccia anche in altri prodotti come budini, salumi, gnocchi “con” patate, salse, pane, cibi in scatola, pasticcini, cioccolato al latte, caramelle, minestre.

intolleranza lattosio info-grafica

Chi è intollerante al lattosio deve la “colpa” alla mancanza o alla riduzione degli enzimi responsabili della digestione dello zucchero in questione. La cosiddetta lattasi, che scinde il lattosio nei già citati galattosio e glucosio in modo tale che venga assorbito con più facilità dal nostro corpo. In altri casi, l’intolleranza al lattosio può essere collegata alla mancanza degli enzimi proteolitici indispensabili alla digestione delle proteine del latte.

Come capire se si è intolleranti al lattosio: i sintomi

Se si riscontra un deficit congenito o acquisito di lattasi, lo zucchero del latte, essendo osmoticamente attivo, può fermentare in corrispondenza della flora microbica locale, e accumularsi sottoforma di liquidi, gas (metano e idrogeno) e tossine (acetoni, aldeidi, alcoli, metilgliossale, acidi grassi a catena corta). Da qui i classici sintomi dell’intolleranza al lattosio: nausea, spossatezza, meteorismo, flatulenza, diarrea.

L’intolleranza, però, può manifestarsi anche con una sintomatologia che non riguarda esclusivamente l’apparato gastrointestinale.

Conseguenze e sintomi neurologici

Infatti, se le tossine prodotte dalla fermentazione del lattosio vengono assorbite dall’intestino, possono entrare nella circolazione sanguigna, come gli altri nutrienti, e raggiungere muscoli e tessuti nervosi, provocando:

  • Mal di testa
  • Irritabilità
  • Diminuzione delle capacità uditive
  • Allergie
  • Dolore muscolare e articolare
  • Possibile riduzione della fertilità
  • Tachicardia

Non solo. Il lattosio contribuisce all’assimilazione, da parte dell’organismo, di minerali (zinco, calcio, magnesio) e vitamine, fondamentali per le ossa. Se si è intolleranti, la razione giornaliera potrebbe non bastare. E ci si troverebbe di fronte a complicazioni, quali

  • osteopenia, bassa densità di minerali che, in caso di trascurate cure, può trasformarsi in osteoporosi, patologia che provoca l’assottigliamento e l’indebolimento delle ossa, accrescendo il rischio di fratture;
  • malnutrizione, se il cibo ingerito non favorisce l’assorbimento delle sostanze nutritive essenziali per il corretto funzionamento dell’organismo, con conseguente perdita di peso.

Sintomi che possono variare da soggetto a soggetto, e che con difficoltà spesso vengono associati all’intolleranza al lattosio.

Intolleranza al lattosio: cosa mangiare a colazione, pranzo e cena

È opportuno che chi soffre di intolleranza al lattosio legga bene l’etichetta degli alimenti che assume quotidianamente. Tracce sono presenti anche in cibi insospettabili.

A colazione, dunque, è consigliato affidarsi a bevande vegetali, la soia tra tutte, a meno che si soffra di colon irritabile. Essendo un legume, in questo caso è da evitare. In alternativa, e tisane, caffè, succhi o centrifughe di frutta o verdura, in grado di infondere energia necessaria per affrontare la giornata.

Latte e latticini sono da eliminare anche a pranzo e cena. E se non riuscite a trovare un parmigiano stagionato oltre i 25 mesi (e che generalmente non provoca fastidio), optate per pesce (sardine e salmone), carne, cereali. Per rimediare, inoltre, all’eventuale carenza di calcio, le erbe aromatiche sono una valida alternativa con le quali insaporire le pietanze.

Un must, invece, lo yogurt perché carico di microrganismi che producono lattasi necessaria per digerire il lattosio. Da mangiare, però, se si è affetti da una forma più lieve di intolleranza.

Cosa non mangiare con l’intolleranza al lattosio

Quantità significative di lattosio si possono trovare in latticini, panna, burro, e alcuni formaggi. Ma anche in gelati, creme a base di latte, e nella maggior parte dei dolci. Chi è intollerante, quindi, è necessario che escluda dalla propria dieta in particolare: mozzarelle, fiocchi di latte, certosino, ricotta, formaggi spalmabili.

L’industria alimentare, però, utilizza il lattosio anche come conservante per cibi cotti come prosciutto e altri insaccati, e precotti; pancarrè; preparati per la pizza; merendine e biscotti. Tutti alimenti da limitare.

Integratori e altri rimedi naturali per l’intolleranza ai latticini

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Per placare i sintomi dell’intolleranza al lattosio, facilitandone l’assorbimento da parte dell’organismo, è suggerito affidarsi a integratori, nel caso in cui non basti un’alimentazione corretta.

Fra tutti, si rivelano un toccasana i fermenti lattici senza lattosio. Recenti studi, infatti, hanno testato l’efficacia di una combinazione di probiotici, composta da alcuni ceppi di Lattobacilli e Bifidobatteri, in pazienti intolleranti al lattosio. Dopo quattro settimane di trattamento, i risultati evidenziavano una riduzione drastica dei sintomi gastrointestinali e della produzione di idrogeno per mano, in particolare, di un ceppo specifico di Lactobacillus acidophilus. Ulteriori ricerche sono ancora in corso, al fine di confermare l’effetto benefico dei probiotici nei soggetti che riscontrano malassorbimento di lattosio.

Anche fibre prebiotiche come l’inulina possono rivelarsi utili alla causa. Composta da lunghe catene di fruttosio, è un’oligosaccaride estratto generalmente dalla radice della cicoria, dal tartufo bianco o dai tuberi di dalia. Stimola la proliferazione dei batteri benefici nel colon. Fonte nutritiva per eccellenza, l’inulina migliora il funzionamento dell’apparato gastrointestinale, contribuendo all’assorbimento di calcio e magnesio; incrementa attività metaboliche, allontanando il rischio di ipercolesterolemia, ipertrigliceridemia e iperglicemia; protegge da patologie tumorali.

Gli integratori ricchi di enzimi digestivi naturali, poi, sono utili nel miglioramento del processo di digestione, e suppliscono all’eventuale carenza degli stessi nell’organismo. Si ha così la possibilità di far scorta di lattasi, quando questa viene a mancare, non si riesce a digerire il lattosio, o lo si è assunto in maniera involontaria.

Infine, è bene ricorrere a rimedi naturali, quali:

  • zenzero, radice utile a ridurre i gas intestinali e ad alleviare il gonfiore;
  • menta, contro la diarrea. Ha proprietà calmanti, placa le coliche generate dalla cattiva digestione del lattosio, e influisce positivamente sulla cistifellea e sul tratto gastrointestinale in generale;
  • agrumi come arancia e limone. La prima, grazie all’alta concentrazione di vitamina C, previene la stitichezza; il secondo combatte il mal di stomaco;
  • camomilla, neutralizza l’acidità dello stomaco, grazie ai tannini, rilasciati durante l’infusione.

È opportuno, in ogni caso, rivolgersi al proprio medico di fiducia se si ravvisano sintomi riconducibili all’intolleranza al lattosio. L’assunzione di farmaci e integratori, infatti, può variare in base alle patologie riscontrate e allo stato di salute effettivo del proprio organismo.

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