Whey Native: novità dell’integrazione proteica
L’ingestione delle proteine del siero del latte si è dimostrata in grado di indurre, sazietà, stimolare il rilascio di insulina e mantenere un sistema digestivo in salute.
Questi effetti benefici sono dovuti alla stimolazione di un peptide pro-glucacone derivato nonchè alla digestione rapida e al veloce assorbimento degli aminoacidi formanti le proteine del siero del latte nel torrente ematico.
Gli alimenti funzionali che contengono le proteine del siero del latte sono responsabili degli effetti positivi sul benessere psico-fisico della persona, garantiscono un più basso rischio di manifestare un diabete di tipo due (diabete alimentare), e prevengono alcune malattie del sistema gastro-enterico.
L’abilità delle proteine del siero del latte, sia intere che idrolizzate o parzialmente idrolizzate, nel consentire un miglioramento dell’omeostasi del glucosio e soprattutto di garantire un benessere intestinale, è associata a una diminuzione della degradazione di peptidi intestinali attraverso la modulazione dell’attività della dipeptidil-peptidasi IV, dimostrato in modelli animali.
Ovviamente sono richiesti approfondimenti ulteriori e studi su larga scala coinvolgenti centinaia di soggetti umani per studiare più a fondo la fisiopatologia intestinale, l’omeostasi del glucosio e dell’insulina.
Molti dei benefici effetti associati all’utilizzo di prodotti atti a migliorare il controllo del proprio peso corporeo e la salute dell’intestino, sono legati al consumo giornaliero delle proteine del siero del latte che sono ottenute dopo aver allontanato la caseina e il grasso dal latte bovino.
Infatti questa porzione contiene il 100% del lattosio (glucosio e galattosio, un disaccaride) e il 20% delle proteine non caseinoforme, formate da beta lattoalbumina, alfa lattoalbumina e un glicomacropeptide.
Quando utilizzate per la preparazione di alimenti destinati alle persone, le siero proteine in questione siano esse concentrate o in frazione, attraverso un processo di evaporazione, danno un valore aggiunto a questi cibi a causa del loro notevole valore nutrizionale.
In particolare, l’assunzione giornaliera delle proteine del siero del latte aiuta a prevenire l’obesità o l’incremento del proprio peso corporeo, aumentando il senso di sazietà.
D’altronde l’aumento esponenziale dell’obesità e dell’incidenza del diabete di tipo due, così come gli stati sempre più cronici di iperglicemia accompagnati da stadi di insulino resistenza ( situazione in cui l’insulina prodotta seppur in quantità quasi normale, non sembra in grado di far diminuire la concentrazione del glucosio ematico), sono sempre più frequenti non solo nei paesi più industrializzati ma anche nelle economie emergenti.
Senza contare che queste situazioni parafisiologiche-patologiche sono accompagnate da incidenza aumentate di cardiocerebropatie come infarto, aritmia, angina, TIA e Stroke).
Whey native vs. siero di latte tradizionale (whey intatte)
La grande notorietà assunta da queste siero proteine è legata soprattutto alla presenza di aminoacidi ramificati, caratterizzati dalla presenza della L-Leucina, a tal punto che oggi sono nati prodotti con rapporto Leucina, Isoleucina e Valina superiori a quelli tradizionalmente presenti nel nostro organismo: rapporto fisiologico 2:1:1 contro i 4:1:1, 8:1:1 e addirittura 16:1:1 (torneremo successivamente su queste suggestive ma prive di senso farmacologico o almeno non supportate da studi clinici rigorosi, creature più del marketing che veramente utili, anche in caso di persone sportive sia amatoriali che professionisti).
Dal punto di vista delle siero proteine oggi distinguiamo:
- quelle concentrate;
- quelle isolate;
- quelle idrolizzate o parzialmente idrolizzate.
Accanto a queste categorie di prodotto dobbiamo annoverare anche le proteine del siero del latte “native”.
Tecnicamente le proteine “native” sono state ottenute filtrando il latte crudo, e quindi risultano le meno “trattate” e manipolate e più ricche di caseine micellari, a più lento assorbimento e con una concentrazione di L-Leucina superiore.
Le proteine del siero del latte concentrate o isolate o frazionate in dipeptidi o idrolizzate in modo spinto fino a lineari amminoacidi risultano giustamente più “lavorate” e sono ottenute alla fine della lavorazione del formaggio.
Whey concentrate vs. native
Presentate le definizioni vediamo più da vicino le caratteristiche nutrizionali e le eventuali differenze. Noi di Biosalts, in qualità di azienda produttrice di integratori alimentari, consideriamo le proteine del siero del latte idrolizzate o parzialmente idrolizzate quelle più indicate sia nell’alimentazione giornaliera che nei prodotti funzionali e in quelli destinati agli sportivi, poichè se ingerite anche a fine attività sportiva, garantiscono una più rapida e funzionale fase di recupero (accorciandolo) e donando un beneficio maggiore anche per l’equilibrio del sonno.
La presenza di quantità opportune di aminoacidi ramificati a digestione immediata e quindi immediato assorbimento, magari con l’aggiunta delle caseine micellari, assicura una rapido surplus nei muscoli di substrato plastico (limitando il catabolismo delle proteine muscolari, durante la fase di attività sportiva di ogni livello e prestazione) al fine di mantenere l’equilibrio omeostatico di tutto l’organismo.
Base di tutto ciò è l’equilibrio che si stabilisce fra le tre componenti degli aminoacidi ramificati, L-Leucina su tutti in rapporto fisiologico di 2:1 (L-Isoleucina) :1 (L-Valina).
Essendo la L-Leucina la chiave metabolica più importante di questo rapporto, si è pensato (cioè da parte degli addetti al Marketing aziendale) di modificare raddoppiando, quadruplicando, fino a moltiplicarlo per otto, questo valore, credendo di avere una situazione più favorevole.
Anche qui personalmente credo che il rapporto più fisiologico rimanga il 2:1:1,che potrebbe diventare anche un 4:1:1 magari solo per utilizzi nel post-workout, dove è richiesta un’azione più decisa sia per accorciare il tempo di recupero (magari solo ottimizzandolo), che per fornire più assistenza nella fase di ristrutturazione delle proteine muscolari danneggiate dall’attività sportiva.
E’ vero che le proteine del siero del latte “native” contengono maggior quantità di L-Leucina, ma in termini di percentuali non riescono a fare nessuna differenza (almeno a giudicare dagli studi indipendenti e non da quelli presentati dall’azienda che promuove la formulazione “native”).
Per cui un prezzo maggiore del 30-40% non appare scientificamente giustificato: va però riconosciuta l’innovazione formulativa e l’apertura di un nuovo fronte di ricerca.
Studi a lungo termine
In mancanza di studi prospettici coinvolgenti un numero sufficientemente grande di soggetti dobbiamo rimanere alla finestra e non ci è consentito sbilanciarci in mancanza di un rigore scientifico riproducibile, da una parte o dall’altra.
Resta il fatto che, oltre all’integrazione proteica di ogni tipo, sempre benaccetta quando si parla di soggetti sportivi, la vera differenza la fa la costanza dell’allenamento, l’appropriatezza degli esercizi da seguire e soprattutto l’alimentazione giornaliera che deve essere bilanciata e centrata per il proprio organismo (il fai da te non sempre risulta vantaggioso e quindi la presenza o assistenza di un esperto (competente) è sempre da suggerire e preferire).
Whey native = non denaturate
Certamente le siero proteine definite “native” sono le meno manipolate e dal punto di vista filosofico è certamente un fatto vero, ma anche quelle concentrate non si distaccano molto dal fatto di essere meno manipolate, anche se ciò all’atto pratico non rappresenta un vantaggio competitivo di sicura importanza né per l’una né per l’altra formulazione.
Ripetiamo, la qualità della materia prima è la vera differenza sostanziale: per cui rifarsi sempre ad aziende leader e in possesso di tutte le certificazioni opportune è una scelta questa sì competitiva che fa la vera differenza; il resto sono strategie di vendita e appagamenti personali.
Conclusioni
Le siero proteine del siero del latte rappresentano una base seria di integrazione alimentare, sia nelle persone sedentarie che nelle persone che praticano sport a livello amatoriale o professionale.
Le varie formulazioni sono presentate come in grado di fornire vantaggi competitivi superiori rispetto ai concorrenti, ma le prestazioni ginnico-sportive si dimostrano molto similari, per cui grandi differenze di prezzo non giustificano, oggi, una scelta di brand, rispetto ad un’altra.
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