Integratori di Maca, effetti benefici e controindicazioni
Da alcuni anni si è ampiamente sviluppato in Italia e anche all’estero (Europa in particolare, ma anche in Giappone e negli Stati Uniti) il forte legame che sussiste fra alimentazione/nutrizione e la salute umana e animale, e tutto ciò ha portato alla ricerca di quelle sostanze soprattutto naturali, dette nutraceutiche, in grado di migliorare non solo lo stato di benessere psico-fisico, ma anche di poter essere utilizzate, da sole o in associazione con farmaci veri e propri, durante il manifestarsi di malattie acute e/o croniche.
La lista di tali sostanze si allunga giorno dopo giorno, oggi parleremo di una di queste, giunta all’osservazione nutrizionale-clinica da almeno una ventina d’anni in Italia: stiamo parlando della Maca o meglio del Lepidium meyenii, pianta perenne appartenente alla famiglia della Brassicacee (in Italia Crucifere), quelle che comprendono broccoli, cavoli, cavoletti di Bruxelles, etc e non solo, tanto per capirci.
La Maca è nativa o almeno cresce spontaneamente in Perù, a circa 3-4000 metri di altitudine, essendo in grado di resistere a condizioni climatiche estreme.
Notizie storiche sulla Maca e sulla sua coltivazione, almeno in quell’aria geografica, si fanno risalire addirittura a 1600 anni prima della venuta di Cristo (a.C.).
La parte della pianta utilizzata è la sua radice tuberiforme, che grazie al suo elevato valore nutritivo, da sempre in quelle popolazioni indigene ha rappresentato e rappresenta una parte preponderante della quotidiana alimentazione/nutrizione di quelle popolazioni sia umane che di animali.
Maca radice e sua polvere
Da sempre questa pianta era consumata dalle popolazioni antiche peruviane, gli Incas, tanto da essere nominata” l’oro degli Incas” (vedi anche colorazione…) e riservata in maniera particolare ai guerrieri e ai sacerdoti.
La Maca venne introdotta in Europa dopo la conquista del Perù ad opera degli Spagnoli, e si meritò subito una attenzione particolare per le sue attività sulla fertilità maschile e femminile e per le sue proprietà afrodisiache.
Ma solo negli anni ‘60-70 sono stati compiuti studi rigorosi soprattutto in America da medici e ginecologi per la verifica e la conferma delle sue proprietà, svuotate dalla tradizione e dai miti.
Allo stadio attuale possiamo con certezza affermare che la Maca a buon diritto può essere inquadrata fra le piante ad attività adattogena, intendendo con questo termine, una pianta in grado di aumentare il senso generale di benessere psico-fisico, tanto da meritarsi l’appellativo di Ginseng peruviano.
Composizione chimico-farmacologica
La Maca risulta ricca di carboidrati, proteine, fibre, vitamine e Sali minerali ma povera di grassi (tra i quali prevalgono i più benefici acidi grassi).
Di particolare interesse è la quota di aminoacidi essenziali come Istidina, Leucina, Isoleucina e Valina (i ramificati), ma ritroviamo anche Metionina, Fenilalanina, Treonina, Valina e Triptofano.
Sono presenti come dicevamo anche acidi grassi insaturi come acido oleico, monoinsaturo, acido linoleico e arachidonico, polinsaturi.
Fra le sostanze naturali presenti e di interesse più farmacologico che nutrizionale troviamo glucosinolati, glicosidi solforati presenti anche in altre brassicacee, oggi particolarmente studiati per presupposte attività antitumorali, mentre per gli ipotizzati impieghi ginecologici o sulla fertilità in genere, oggi sono stati attribuiti a 4 alcaloidi?
Forme d’impiego
La radice di questa pianta può essere utilizzata fresca, in pietanze e bevande tipiche, ma anche essiccata: in questo caso la radice viene reidratata lasciandola tutta la notte in acqua e poi successivamente bollita nel latte, finché non diventa morbida, trasformandosi in una zuppa che prende il nome di “mazamorra”.
La forma più moderna sono le capsule o compresse ottenute con il suo estratto secco titolato e standardizzato.
La prima forma di impiego è stata senz’altro quella alimentare: la forma disidratata risulta ricca di carboidrati e proteine, come abbiamo visto, in grado di incrementare le riserve energetiche, la resistenza alla fatica (azione adattogena) e la forza fisica (ricordiamoci che la popolazione peruviana, vive ad altitudini quasi proibitive 3-4000 metri sul livello del mare, caratterizzate da minori concentrazioni di ossigeno).
Per queste caratteristiche la Maca è oggi riconosciuta e proposta per atleti e sportivi in generale, come alimento da integrare alla normale dieta seguita.
La sua appartenenza alle sostanze adattogene è giustificata dal fatto che alcuni principi attivi non meglio identificati ma presenti nel suo fitocomplesso, si sono dimostrati in grado di favorire la lucidità mentale, con azioni dirette sulla memoria e sull’energia cerebrale personale.
Poiché tali azioni non sono riconducibili a presenza di sostanze caffeino-simili, il suo impiego può essere consigliato anche a bambini e anziani debilitati, così come a manager o a chi svolge un’attività particolarmente impegnativa dal punto di vista intellettuale.
Benefici degli integratori di maca e sue applicazioni
Di seguito elenchiamo le più note applicazioni di questo estratto in ambito “nutraceutico”, e quindi:
- Attivita Immunostimolante: a causa dei suoi effetti di stimolo immunologico aspecifico la Maca è consigliata come antiastenico e negli stati di convalescenza dopo malattie debilitanti;
- Attività antitumorale: il contenuto di glicosidi solforati lo renderebbero utilizzabile in associazione alle terapie oncologiche ufficiali come utile complemento (ma in questo caso gli studi sono ancora poco significativi seppur tutti positivi);
- Attività di regolazione dell’asse ipotalamo-ipofisi: nonostante non esistano studi scientifici di spessore scientifico, specialmente in America risulta molto utilizzata nelle disfunzioni dell’apparato urogenitale maschili e femminili;
- Attività afrodisiache e trattamento dell’impotenza maschile: Numerosi medici Americani prescrivono frequentemente la Maca ai loro pazienti, riportando effetti positivi sulla vita sessuale di entrambi i sessi, in particolare sottolineando un incremento della libido e miglioramento delle prestazioni sessuali; inoltre, è ampiamente utilizzata nel trattamento delle disfunzioni erettili maschili: l’azione afrodisiaca della Maca è stata provata per la prima volta da uno studio condotto su diversi gruppi di ratti e topi con disfunzione erettile provocata (in genere si tratta di animali a cui si instaura artificialmente uno stato di diabete che come è noto ha un impatto negativo sulle performance sessuali); in questo esperimento è stata somministrata per 22 giorni un estratto orale lipidico di Maca che ha mostrato incrementi delle prestazioni sessuali superiori al placebo e quindi più che significative. Al momento attuale questi studi sugli animali necessitano di rigorosi studi sull’uomo e non osservazioni di singoli medici.
- Disfunzione ovarica e menopausa: sempre Medici americani prescrivono abitualmente estratti di Maca per regolare la funzionalità ovarica in menopausa al posto della terapia sostitutiva. Infatti, al contrario degli ormoni naturali la Maca stimolerebbe direttamente le ovaie e le altre ghiandole endocrine alla produzione degli ormoni naturali. La sua assunzione regolare per mesi ha ridotto in maniera significativa i sintomi menopausali più sgradevoli come la sudorazione notturna, stanchezza, vampate di calore, depressione e facile irritabilità, migliorando anche il depauperamento del tessuto osseo e la secchezza vaginale. I migliori risultati si sono ottenuti somministrando gli estratti di Maca prima dell’insorgere della menopausa per preparare l’organismo a un passaggio che comunque rimane fisiologico.
- Attività anti-invecchiamento: Recenti studi sull’argomento stanno dimostrando che le sostanze attive presenti nella radice di Maca come vitamine antiossidanti (Vit. A, C, E) e sostanze che ci difendono dai radicali liberi come i flavonoidi, acidi grassi polinsaturi, fosforo e oligoelementi, risultano particolarmente utili come Integratore Alimentare per anziani, grazie anche al suo effetto positivo sulla bilancia energetica.
- Utilizzo nelle diete: in questo caso pur non avendo un’azione diretta anoressizzante o comunque meccanismi che facciano perdere peso, il suo utilizzo diventa vantaggioso come coadiuvante un regime dietetico controllato, grazie alla presenza di sostanze che innalzano l’umore e contrastano la facile irritabilità e la mancanza di energia, situazioni tipiche dei pazienti sottoposti a regimi dietetici controllati.
Maca e la fertilità maschile e femminile
Come sottolineato gli estratti di Maca ad alto titolo vengono prescritti regolarmente da medici soprattutto Americani che gli attribuiscono azioni positive sui casi d’infertilità maschile e femminile dovuta all’azione di stimolo sull’asse ipotalamo-ipofisi incrementando la produzione naturale degli ormoni gonadici.
Tali azioni seppur non sono state derivate da studi clinici controllati ma da osservazioni di singoli medici seppur confortati dalle risposte dei propri pazienti, meritano comunque rispetto e dovrebbero essere prese in considerazione anche per il fatto che nella tradizione popolare delle popolazioni peruviane e dalle esperienze fatte in epoche non moderne caratterizzate dall’impiego di estratti vegetali tutte le osservazioni cliniche portavano all’utilizzo di questi estratti nelle patologie appena indicate.
Oggi, attraverso le procedure di studio dei principi attivi anche vegetali saremo propensi magari ad associare agli estratti di Maca anche altre molecole di alto interesse biologico come la Carnitina e l’Arginina per i loro effetti positivi sull’aumento della motilità degli spermatozoi e degli oociti.
Erezione e Maca: c’è un nesso?
Come detto in precedenza, oltre all’azione positiva di stimolo diretto alla produzione di ormoni sessuali attivi da parte delle gonadi, il meccanismodella Maca sembra migliorare la produzione del testosterone e grazie alla sua azione di adattogeno, può innalzare la barriera dello stress (cioè alla sua capacità di contrastarlo) e ottimizza il bilancio energetico (aumento della forza e potenza muscolare e aumento del limite di stanchezza: tutte situazioni che possono avere un impatto positivo sia sulla libido che sulla “forza” della prestazione sessuale.
Anche in questo caso qualora il solo estratto della Maca risultasse non completamente sufficiente ecco che potremmo aggiungere in sinergia farmacologica attiva, la L-Arginina, e il Ginkgo biloba entrambi utili nell’aumentare la produzione naturale di NO, il motore principale dell’erezione meccanica maschile (in questo caso la quantità di L-Arginina potrebbe arrivare ai 3 grammi al dì mentre per il Ginko sono sufficienti 60-80 mg magari distribuiti in una doppia somministrazione giornaliera.
Dimagrire con la Maca
Gli estratti della Maca radice si adattano molto bene nel corso di regimi dietetici controllati, anche se drastici, per una serie di azioni positive: innanzi tutto le sostanze contenute nei suoi estratti rappresentano uno spettro di principi nutrizionali notevoli che possono compensare una alimentazione ridotta e sottoforma di liquidi da assumere, garantendo comunque un bilanciamento di poche calorie ma presenza di sostanze fondamentali come aminoacidi essenziali, carboidrati, fibre, proteine, vitamine e oligoelementi, difficili da mantenere in diete controllate; secondariamente la protezione neuronale in atto messa in gioco dalla Maca, attenuerebbe i disturbi tipici delle persone che vanno in dieta, come facile irritabilità depressione mancanza di energia anche mentale oltre che fisica: senza contare che l’azione calmante la fame (azione adattogena) e lo stimolo a un bilanciamento energetico completano un quadro assolutamente positivo.
Dosaggi d’impiego e tossicità
Non è ancora stata individuata la dose giusta di Maca da consumarsi: in genere si pensa che il dosaggio dovrebbe essere compreso fra i 5 e i 20 gr. di radice essiccata pari a due capsule o compresse da 450 mg una o due volte al giorno di estratto secco titolato e standardizzato.
Effetti collaterali
Benché non si siano riscontrati effetti tossici veri e propri, esiste sempre la possibilità di rare reazioni allergiche in individui ipersensibili; l’utilizzo della Maca in ogni sua forma richiede un’accurata valutazione medica in soggetti maschi con elevati livelli di PSA (antigene prostatico specifico) o con precedenti di cancro alla prostata, o in donne che abbiano avuto o siano a rischio di cancro al seno.
È, invece, sconsigliato ai pazienti affetti da ipertiroidismo a causa del suo alto contenuto in iodio; e come sempre il suo eventuale utilizzo dovrebbe sempre richiedere la supervisione di un medico durante la gravidanza e l’allattamento.
Conclusioni
Gli integratori contenenti Maca e i suoi estratti mostrano tutte le caratteristiche per inserirsi, a buon diritto, nel variegato mondo dell’integrazione nutrizionale funzionale, grazie ai numerosi principi attivi contenuti nella sua radice e suppur gli studi sull’uomo non posso certo essere considerati esaustivi, di certo si tratta di una pianta utilizzata da millenni in vaste aree del mondo (sud America in particolare) e quindi da tenere presente in quelle situazioni cliniche in cui maggiormente ha dimostrato di poter essere di aiuto.
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.