Integratori per le difese immunitarie: come aumentarle con i rimedi naturali
Tra gli integratori naturali realmente utili presenti in commercio, quelli per stimolare le difese immunitarie rappresentano buona parte di tutto il mercato di questo settore merceologico. Con l’avvento del nuovo Coronavirus COVID-19 e di ceppi microbici sempre più resistenti ai comuni trattamenti farmacologici, cercare di “irrobustire” il sistema immunitario tramite una dieta ricca di elementi antiossidanti, corretto stile di vita ed adeguato riposo notturno nonchè assunzione di integratori immuno-coadiuvanti specifici, rimane il miglior modo per provare a prevenire l’aggressione degli agenti patogeni sul nostro organismo.
Prima di entrare però nelle specifiche di alcuni fitocomplessi immunostimolanti e antimicrobici, è necessario spiegare a grandi linee cos’è il sistema immunitario e come funziona.
Cos’è il sistema immunitario e perchè rinforzarlo
Trattasi della prima linea di difesa del nostro organismo necessaria per fermare i pericoli che arrivano dall’esterno (batteri patogeni, funghi, virus, parassiti ecc..) e dell’interno (vedi la proliferazione di cellule neoplastiche).
Per ottemperare a questo delicatissimo compito, il sistema immunitario coinvolge determinati organi, cellule, tessuti e glicoproteine (gli anticorpi). Tutti questi elementi formano la nostra arma di difesa capace di attivarsi nel momento necessario.
Sebbene oggigiorno lo stile di vita sia, rispetto a centinaia di anni fà, migliore sotto l’aspetto igienico e alimentare, esistono purtroppo alcuni agenti esterni che possono contribuire a farci ammalare, vediamoli:
- stress psicofisico indotto dalle preoccupazioni e dai ritmi frenetici della quotidianità;
- cattive abitudini alimentari;
- uso smodato dei farmaci, anche da banco, ed in particolare degli antibiotici;
- cicli chemioterapici;
- uso e abuso di bevande alcoliche e tabacchi;
- stile di vita sedentario;
- scarsa igiene;
- riposo non sufficiente;
Quando questo si verifica il nostro corpo è più incline ad ammalarsi e a contrarre infezioni virali, batteriche e fungine.
I sintomi più comuni di queste condizioni sono rappresentati dalla comparsa di herpes labiale, afte, stanchezza cronica, sonnolenza, lingua patinata biancastra, sintomi influenzali.
Per ottimizzare il funzionamento del sistema immunitario, L’OMS (Organizzazione mondiale della sanità) ci fornisce queste indicazioni:
- evitare il fumo;
- ridurre il consumo di alcool;
- adottare un regime alimentare ricco di frutta e verdura (BIO), di cibi ricchi di grassi polinsaturi omega-3 e 6
- tipo pesce, alghe e frutta a guscio), di grassi monoinsaturi (vedi olio extravergine di oliva e mandorle), di
- cereali integrali (possibilmente Gluten-Free) e di legumi, limitando o rimuovendo del tutto il consumo di cibi
- confezionati (industriali), bibite zuccherate, dolci, insaccati, farine raffinate e alimenti affumicati.
- mantenere uno stile di vita attivo facendo regolare esercizio fisico;
- riposare minimo 7-8 ore al giorno.
Oltre a ciò sarebbe utile ridurre quanto più possibile lo stress, in quanto riconosciuto dalla scienza ufficiale come una delle cause di indebolimento del sistema immunitario.
Integratori naturali per le difese immunitarie, ecco i migliori
Astragalo (Astragalus membranaceus)
E’ una pianta appartenente alla famiglia delle Fabacee da sempre utilizzata in fitoterapia per le sue qualità immunostimolanti, adattogene e disintossicanti.
Le radici dell’astragalo sono concentrate di saponine triterpeniche, flavonoidi, amine piogene e polisaccaridi. Sono proprio questi ultimi ad espletare azione coadiuvante del sistema immunitario aiutando i meccanismi naturali di difesa dell’organismo dall’aggressione degli agenti patogeni (virus e batteri).
Alcune evidenze scientifiche mostrano le capacità dell’astragalo nell’incrementare la produzione di globuli bianchi, che sono le cellule deputate alla prevenzione del rischio infettivo [1].
In uno studio eseguito su animali la radice di astragalo ha dimostrato di aiutare l’organismo ad uccidere virus e batteri nelle infezioni del gatto [2,3] .
La pianta infatti agisce contrastando l’atrofia (malfunzionamento) degli organi milza, timo e dei linfonodi intestinali, al fine di favorire la fagocitosi (capacità delle cellule di ingerire materiali estranei e di distruggerli) e la trasformazione dei linfociti T.
Sebbene la ricerche siano ancora limitate, l’estratto della radice di questo vegetale può essere utile anche per contrastare le infezioni virali nell’uomo, inclusi i malanni di stagione o le infezioni epatiche [4,5].
L’attività immuno stimolante dell’astragalo permetterebbe inoltre di mitigare alcuni degli effetti collaterali causati dalla chemioterapia, alleviandone soprattutto i sintomi gastrointestinali (nausea, vomito e diarrea). Il contenuto di saponine presenti nel fitoterapico può inoltre essere utile per coadiuvare la rigenerazione degli epatociti dai danni indotti al fegato da sostanze chimiche o tossiche.
Berberina (Berberis Aristata)
Oltre alle proprietà ipolipemizzanti della pianta, il principio attivo berberina promuove effetti benefici anche come anti-infettivo.
Attività anti-parassitaria
Aggiungendo la berberina al trattamento farmacologico per la malaria, il farmaco pirimetamina ha dimostrato maggiore efficienza nell’eliminare l’infezione rispetto alla sola combinazione di farmaci specifici (pirimetamina, tetracicline o pirimetamina e cotrimossazolo) [6].
L’azione anti-parassitaria della berberina è stata inoltre documentata sui patogeni anaerobici protozoi (Giardia lambia, Trichomonas vaginalis e Entamoeba istolica) e nei nematodi (Toxocara canis) negli studi cellulari [7, 8, 9].
Attività anti-virale
Uno studio intitolato intitolato “In vivo and in vitro antiviral effects of berberine on influenza virus”ha evidenziato la potenziale attività terapeutica del fitocomplesso nel contrastare gli stati influenzali e le polmoniti virali, oltre a migliorare le mutazioni patogeniche inibendo il rilascio di sostanze tossiche infiammatorie [10].
La berberina sembrerebbe inoltre in grado di combattere l’ herpes simplex (HSV) interferendo con il ciclo di replicazione virale dopo la penetrazione del virus e non oltre la fase di sintesi del DNA virale [11].
Attività anti-batterica
L’effetto antibatterico della berberina è stato investigato analizzando la crescita, la morfologia e la proteina dello Streptococcus agalactiae, batterio che può causare principalmente sintomi come mal di gola, bruciore faringeo, febbre, cefalea, ingrandimento dei linfonodi e, in particolare nei bambini, vomito, anoressia e dolori addominali. I risultati anche in tal senso sono incoraggianti, poichè suggeriscono le capacità della berberina nel danneggiare la struttura della membrana cellulare batterica inibendo al contempo la sua sintesi proteica e del DNA favorendone l’eventuale morte [12].
Echinacea Angustifolia
Diffusa in gran parte negli Stati Uniti centrali e in Canada, è oggetto di numerosi studi che ne evidenziano l’attività immuno stimolante sull’organismo nel combattere le infezioni [13, 14, 15]. Questo è un motivo che spiega spesso l’utilizzo dell’echinacea per prevenire o trattare le comuni influenze.
A riprova di ciò, una meta analisi di 14 studi ha evidenziato come l’utilizzo dell’ echinacea possa limitare il rischio di sviluppare raffreddori di oltre il 50% diminuendone anche la durata di un giorno e mezzo [16].
Foglie di Olivo (Olea europaea L.)
Il principio attivo presente nel frutto e nelle foglie di Ulivo è l’oleuropeina, un polifenolo contenente il composto chimico idrossitirosolo. L’attività espletata dal composto è principalmente di tipo antiossidante, in quanto l’idrossitirosolo possiede un elevatissimo indice ORAC (pari a 40.000 µmolTE/g) che lo rende assai più potente rispetto al Te verde (10 volte) e al Coenzima Q10 (2 volte).
Attività anti-virale
Idrossitirosolo ed oleuropeina dimostrano di possedere attività antivirale in modo dose-dipendente. Alcune ricerche ne evidenziano le capacità inibitorie della principale proteina di fusione virale nelle cellule bersaglio del virus dell’immunodeficienza umana (HIV)-1.
L’idrossitirosolo può intervenire positivamente bloccando e interrompendo la replicazione del virus influenzale, mentre l’oleuropeina sembrerebbe espletare attività anti-epatite B.
Attività anti-batterica
Per determinare l’attività antimicrobica dell’estratto di foglie di ulivo sono stati testati i batteri E.coli, Klebsiella pneumoniae, Pseudomonas aeruginosa e lo Staphylococcus aureus. Il risultato conferma che gli estratti metanolici presenti nell’Olea europaea possiedono proprietà antibatteriche contro i suddetti potenziali patogeni. I composti fenolici sono importanti costituenti delle foglie di olivo, dato che , differentemente dal frutto, esibiscono una maggiore attività antimicrobica.