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Astaxantina: Proprietà e Attività farmacologica

Astaxantina: Proprietà e Attività farmacologica

L’Astaxantina viene classificata come facente parte della famiglia dei carotenoidi (in realtà un sottogruppo specifico), le xantofille che dal punto di vista chimico possono essere definiti ossicarotenoidi con somiglianze strette con il licopene ma soprattutto con il Beta-carotene, dal quale si differenzia nettamente in quanto non possiede l’attività pro-vitaminica (cioè non può essere trasformato in Vit. A).

Si presenta come un pigmento rosso-arancione e generalmente lo si ritrova legato a proteine con le quali appunto forma complessi colorati rosso, rosso-rosa, verde, verde-marrone e qualche volta perfino blu.

L’astaxantina è la sostanza che caratterizza la carne di salmone e consente l’accertamento dell’immediata qualità di freschezza delle sue carni.

Fette di salmone selvatico e presenza di astaxantina

Fette di salmone selvatico e pigmentazione tipica arancione

Inoltre, è responsabile anche della colorazione delle carni della trota (trota-salmonata), dell’aragosta, dei gamberetti ma anche di alcuni uccelli come i fenicotteri e la quaglia.

Ovviamente nessuna delle specie animali (pesci e uccelli) citate è in grado di sintetizzare in proprio il pigmento colorato, ma queste specie si nutrono di particolari alghe o microalghe che naturalmente contengono l’astaxantina.

Tanto è vero che i pesci di allevamento ghiotti di queste alghe e microalghe ricevono appunto questo pigmento colorato magari in forma sintetica.

Quindi, l’astaxantina che possiamo ritrovare anche nell’uomo deriva da questa catena alimentare mangiando appunto questi pesci soprattutto.

Le fonti naturali che risultano più generose di astaxantina sono il lievito rosso estratto da un lievito Paffia rizoma, ma la maggior produttore risiede nella microalga verde denominata Haematoccus pluvialis.

Si possono rintracciare altre fonti minori di microalghe produttori in grado di sintetizzare ed accumulare l’astaxantina ma l’Haematoccus pluvialis è senz’altro la fonte più utilizzata.

In questi microorganismi la produzione di astaxantina svolge il ruolo indispensabile di contribuire insieme alla clorofilla all’ottimizzazione del processo di fotosintesi (cioè di ottenere l’energia vitale dalla luce solare e trasformarla in complessi proteico-fosfati, per poi essere utilizzata proprio come l’ATP umano che, come sappiano, si forma utilizzando come fonte principale il metabolismo dei carboidrati, ma anche di grassi e proteine).

Altro ruolo biologico ricoperto da questo pigmento colorato è quello di proteggere le cellule dagli effetti tossici delle radiazioni solari e dell’ossigeno atmosferico (proprio come nell’uomo dopo assunzione di astaxantina naturale e/o sintetica).

Esiste una differenza stereochimica fra l’assunzione della astaxantina naturale e sintetica e quella proveniente da fonti naturali è certamente la più attiva e da preferire come Integratore Alimentare.

Astaxantina, proprietà e attività farmacologiche possibili

Dal momento che l’astaxantina svolge principalmente nell’organismo umano attività antiossidante, è possibile prevedere per lei un utilizzo nella prevenzione dell’ossidazione delle LDL (la frazione più pericolosa del metabolismo del colesterolo) che rappresenta il primo passo verso la formazione di placche aterogene, vere e proprie ostruzioni, che vanno a restringere i vasi sanguigni (del cuore e del cervello soprattutto) e possono causare problemi come infarti cardiaci e cerebrali (ictus e TIA).

Fra le sue capacità più interessanti troviamo una sensibile azione riducente la pressione arteriosa media, cioè sia quella sistolica che quella diastolica.

Il meccanismo d’azione invocato risiederebbe nella inibizione del peptide dell’angiotensina II che regola lo stato di vasocostrizione delle arteriole e arterie (una sua inibizione parziale modulerebbe tale azione producendo l’effetto opposto cioè rilassando i vasi e quindi ottenendosi una pressione sanguigna più bassa.

info grafica effetti benefici delle astaxantine

Benefici dell’astaxantina, schema grafico

L’aspetto ancor più interessante risiede nella sua attività neuro-protettiva anche se i meccanismi responsabili non sono stati individuati con certezza, se non ricorrendo alle sue indubbie capacità antiossidanti.

Ottimi risultati sono stati evidenziati come agente antiinfiammatorio in generale ma in particolare nell’occhio: infatti un suo utilizzo costante contribuirebbe a prevenire la maculopatia degenerativa oftalmica legata agli effetti antiinfiammatorie antiossidanti ma è ipotizzabile anche un suo contributo come modulatore della risposta immunitaria che s’instaurerebbe appunto quando siano in atto meccanismi di degenerazione (alterazione strutturale) di strutture interno dell’occhio.

Anche un suo ruolo antitumorale è stato ipotizzato avendo mostrato attività di inibizione della carcinogenesi sia del colon che della vescica urinaria per azione tossica di composti organici come l’ N-butil nitrosamina (che si forma quando cuciniamo le carni a fuoco vivo o per eccesso di assunzione di composti quali i nitrati e nitriti, ampiamente utilizzati come conservanti alimentari nelle carni insaccate).

Ricerche più avanzate ma ancora insufficienti per avere una credibilità scientifica inoppugnabile attribuiscono all’astaxantina anche effetti positivi sulla resistenza fisica (incrementandola) e azioni utili nell’infertilità maschile.

In particolare, l’azione positiva sull’attività fisica è legata al fatto che durante gli sforzi fisici l’astaxantina è risultata in grado di proteggere il muscolo scheletrico e del cuore dai danni derivanti da un aumento dei radicali liberi e da una maggiore quantità di ossigeno “inspirata” (a causa dell’aumentata richiesta di tale gas durante attività fisica), quindi, in parole povere, in presenza di stress ossidativo aumentato.

Studi condotti sugli animali (topi) confermerebbero queste osservazioni preliminari e anche alla prova di resistenza al nuoto, gli animali (topi) che ricevevano astaxantina hanno dimostrato una maggior tolleranza alla fatica e una percorrenza maggiore di tragitto.

Anche per quanto riguarda la fecondità nel maschio studi preliminari confermano che soggetti che assumevano almeno 16 mg di astaxantina al dì per tre mesi, hanno sperimentato una più efficiente capacità di riproduzione con un aumento significativo del numero di spermatozoi per ml di seme, associati a una loro aumentata motilità.

Ovviamente per una maggiore consacrazione di questo pigmento colorato sono necessari studi che coinvolgano un numero maggiore di persone.

Per quanto riguarda la posologia da consigliare non esiste una indicazione precisa di quanto assumerne: sul mercato il prodotto in genere è disponibile in capsule che hanno un contenuto massimo di 5 mg; ne esistono anche formulazioni in oleoresina.

Se prendiamo ad esempio l’ingestione di 400 grammi di carne di salmone corrispondono circa a 2 mg. di astaxantina.

Quindi la dose che troviamo nel mercato copre assolutamente le quantità (e oltre) che possiamo ingerire in una normale alimentazione.

L’astaxantina è controindicata in quelle persone che manifestino ipersensibilità al pigmento colorato o allergie ai crostacei (in questo caso verificare se anche l’astaxantina sia la responsabile: infatti, in un soggetto ipersensibile o allergico ai crostacei che manifesti problemi anche con la carne di salmone o con alghe come la spirulina il sospetto che lo sia anche per l’astaxantina è alto).

Nello sport l’utilizzo di astaxantina è da raccomandare laddove sia necessaria una buona visione (gare di tiro con l’arco, al piattello, etc.) e in tutti gli altri sport dove il pigmento colorato grazie alle sue proprietà principali cioè antiinfiammatorie e antiossidanti trova larghe possibilità e rationali s’impiego.

La tossicità a differenza della vitamina A è estremamente bassa e legata solo a fenomeni di accertata ipersensibilità o allergia.

Se si assume anche la Vit. E considerare che l’assorbimento di astaxantina è diminuito, mentre assumendola con lii vegetali-alimentari come l’olio di oliva e gli olii di pesce abbiamo un incremento del suo assorbimento e biodisponibilità (anche l’assunzione contemporanea di trigliceridi a catena media e licopene mostrano uno stesso comportamento biochimico)

Gioacchino Di Leo Chimico e tecnologo farmaceutico.

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